Conte: “Chiesto a Draghi un investimento massiccio nelle energie rinnovabili. Non si guardi al carbone, che è il passato” – Il Fatto Quotidiano


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“Il M5s è favorevole a iniziative umanitarie e dà la massima disponibilità all’accoglienza dei rifugiati”. Così Giuseppe Conte parlando con i giornalisti. Conte ha poi detto di aver parlato oggi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per un piano straordinario europeo di sostegno energetico e sulla necessità “in Italia di un piano straordinario per […]

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Ma mi faccia il piacere – Il Fatto Quotidiano

Agenzia Sticazzi. “Tam tam da Arcore: Silvio si sposa” (Libero, 22.2). “Berlusconi, voci di nozze con Fascina” (Corriere della sera, 23.2). “Ilary&Totti, tramonto di un amore” (Stampa, 22.2). “I bookmaker increduli: ‘Rimarranno insieme’”, “Noemi, presunta fiamma di Totti: ‘Galeotto fu quel padel’” (Messaggero, 23.2). “Il capitano e la regina: le conseguenze del disamore” (Gabriele Romagnoli, Repubblica, 23.2). “Ilary, Totti e Roma: i luoghi dell’amore dall’Eur a Sabaudia” (Repubblica, 23.2). “Ilary & Totti, la favola (forse) continua” (Stampa, 23.2). “Ilary e Totti al fischio finale? Colpa dei nuovi partner-cloni” (Giornale). “Totti e Ilary; favola finita” (Corriere della sera, 23.2). “Totti, Noemi e l’amico pr: ‘Così si sono conosciuti’” (Messaggero, 24.2). “La coppia Totti&Ilary: l’amore che vorremmo noi” (Natalia Aspesi, Repubblica, 24.2). Poi purtroppo è scoppiata la guerra.

Petting. “Guerra in Ucraina. Berlusconi: offriamo la nostra rete di relazioni” (Giornale, 24.2). Già mobilitati Tarantini, Lavitola, Minetti e Lele Mora.

Super partes. “Putin è un dono del Signore” (Silvio Berlusconi, 11.9.2010). “Se Berlusconi trovasse due minuti per una telefonata a Putin, secondo me non sarebbe un’idea sbagliata” (Filippo Sensi, deputato Pd, Twitter, 21.2.2022). “Il Cavaliere non faccia mancare il suo contributo personale” (Luciano D’Alfonso, senatore Pd, 21.2). “Visti i buoni rapporti con Putin, Berlusconi dica una parola che vada verso la soluzione diplomatica” (Gianni Pittella, senatore Pd, 21.2). “Sarebbe importante se Berlusconi unisse con forza la sua voce a quella dell’Occidente chiedendo a Putin il ritiro immediato delle truppe” (Luigi Zanda, senatore Pd, 21.2). “Per scongiurare il conflitto Berlusconi deve, e sottolineo deve, telefonare a Putin” (Catello Vitiello, deputato Iv, 21.2). Ciao, dono del Signore, sono io: tirititiru?

Poche idee, ma confuse. “Perchè fu un errore rompere con lo Zar” (Alessandro Sallusti, Libero, 23.2). “Bisogna schierarsi contro lo Zar invasore senza se e senza ma” (Sallusti, ibidem, 27.2).

Furbo, lui. “Sugli amici altrui non sindaco (tantopiù se parliamo di Berlusconi che è amico anche dei suoi nemici, solo per fregarli meglio)” (Sallusti, ibidem, 27.2). Ah, ecco perché ha leccato il culo a Putin per 23 anni: per fregarlo meglio.

Illuminazioni/1. “’La spinta di Draghi: ‘Questa è una guerra’” (Francesco Verderami, Corriere della sera, 27.2). Chi l’avrebbe mai detto.

Illuminazioni/2. “Il gas prodotto all’interno del nostro Paese è più gestibile e meno caro” (Mario Draghi in Parlamento, 25.2). Uno non è che diventa Migliore così per caso.


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Good news. “Il generale Figliuolo coordina le truppe” (Giornale, 26.2). Ogni tanto una buona notizia.

L’esperta. “Tutti i partiti di governo furono travolti da Mani Pulite, mentre rimase fuori dalla tempesta il Pci-Pds” (Tiziana Parenti, ex pm, ex deputata FI, ora avvocato, Giornale, 22.2). Perchè purtroppo sul Pci-Pds indagava lei.

Brrr che paura. “Per Draghi la misura è colma. Ora nessuna mossa è esclusa per fermare i blitz dei partiti. L’amarezza del premier. Il nuovo messaggio: la pazienza sta finendo” (Repubblica, 22.2). “Draghi: il Parlamento faccia ciò che crede, ma sulle riforme legate al Pnrr non transigo” (Stampa, 22.2). Se no?

Legge Sederino. “Noi, sindaci Pd, chiediamo la modifica della legge Severino” (Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro, Dubbio, 23.2). Paura, eh?

Pisapippa. “A giudicare i magistrati siano prof e avvocati” (avv. Giuliano Pisapia, eurodeputato Pd, Libero, 21.2). Gli imputati li pagano bene.

Medaglie al valore. “Il voto su Matteo Renzi? Il Pd h finalmente scelto lo Stato di diritto!” (Calogero Mannino, Dubbio, 24.2). Sono soddisfazioni.

Vadi contessa! “A Cortina serve l’aeroporto, la strada per arrivare qua è ancora un calvario” (Daniela Santanché, senatrice FdI, 22.2). E il porto, dove lo mettiamo?

Ma va? “Governo, è allarme fisco: dalla lotta al sommerso mancano 5 miliardi” (Stampa, 21.2). Il condono fiscale del 2021 non è bastato: ce ne vuole un altro.

Il titolo della settimana/1. “Si sgonfia il caso camici in Lombardia. Il gip archivia l’inchiesta su Fontana” (Libero, 23.2). Si sgonfia a tal punto che la Procura di Milano ha chiesto il suo rinvio a giudizio e quello di altri quattro per frode in pubbliche forniture.

Il titolo della settimana/2. “L’ora più buia dell’Occidente” (Massimo Giannini, Stampa, 25.2). Parla di ex Jugoslavia, Afghanistan, Iraq o Libia?

Il titolo della settimana/3. “Così si chiude la legislatura più filorussa e anti Ue di sempre” (Luciano Capone, Foglio, 25.2). Guarda che quelle di Berlusputin furono due.

Il titolo della settimana/4. “Draghi è per sanzioni (e dialogo) contro la Russia” (Foglio, 23.2). Vegano (e carnivoro).

Il titolo della settimana/5. “Contro Putin costi quel che costi”, “’Watever it takes’ per l’Ucraina, dice il sottosegretario Mulé” (Foglio, 25.2). Come direbbe Osho: “Stanotte Putin dorme con la luce accesa”.

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In Edicola sul Fatto Quotidiano del 28 Febbraio: Putin assediante assediato minaccia l’Armageddon – Il Fatto Quotidiano


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Putin assediante assediato minaccia l’Armageddon. Guerra in Ucraina – Non si aspettava tanta resistenza a Kiev e in Europa

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Finché c’è guerra… – Il Fatto Quotidiano

La scena è questa. Il presidente ucraino Zelensky, braccato dai russi sotto le bombe a Kiev, chiama Palazzo Chigi chiedendo del premier italiano e si sente rispondere dal consigliere diplomatico: “Prenda un appuntamento telefonico”. Poi, con calma, il premier richiama Zelensky senza riuscire a parlargli. E corre in Parlamento a commuoversi, glissando sulla prima parte della storia: “Zelensky mi ha cercato stamattina, avevamo stabilito una telefonata alle 9.30, ma a quell’ora non era più disponibile, è nascosto a Kiev da qualche parte”. A Zelensky, già furioso per i pigolii italioti sulle sanzioni, girano i santissimi che producono un tweet drammatico e sferzante: “Oggi, alle 10.30, ci sono stati pesanti combattimenti e sono morte delle persone. La prossima volta cercherò di spostare il programma di guerra per parlare con Mario Draghi in un momento specifico: nel frattempo l’Ucraina continua a lottare”. Ora sostituite “Mario Draghi” col nome e il cognome di un altro premier (uno a caso) e immaginate lo sdegno unanime misto a shignazzi di tg, talk, giornali e politici assortiti. Invece Draghi è come Dash: lava più bianco. Nessun titolo o commento indignato, anzi trovare la notizia completa è impossibile (fuorché su Dagospia). Rep la nasconde in una micro-brevina a pag. 14 senza la prima parte: “Zelensky ‘punge’ Draghi”. Anzi, “punzecchia” (Domani). Ma è solo un “malinteso” (Giornale). Anzi, per il Corriere è colpa del presidente ucraino che “fraintende le parole del premier”. E vabbè, dai, sarà rincoglionito dalle bombe.


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Nessuno di quanti dipingevano Draghi come il nuovo capo dell’Europa al posto della Merkel spiega come mai il fu SuperMario s’è ridotto a bonsai e prende sberle da tutti: dai russi, dagli ucraini e persino dagli amici inglesi e americani che non lo riconoscono più. E nessuno gli ricorda, a proposito dei “giorni più bui dell’Europa” nel dopoguerra, che una guerra l’Europa l’ha già vissuta nel 1999 nell’ex Jugoslavia, e per mano della Nato. Del popolo ucraino non frega niente a nessuno: tutti usano la guerra per le proprie guerricciole domestiche. Biden ha ripetuto ossessivamente per tre mesi che la guerra era decisa quando non lo era ancora, per provocarla, far dimenticare l’ignominiosa débâcle afghana e tentare di salvarsi alle elezioni di medio termine. Macron ha le Presidenziali. E i nostri provincialotti giocano alla guerra per sistemare i loro campi larghi e le loro maggioranze Ursula. Infatti mettono Putin in conto a M5S, Meloni e Salvini senza dire una parola sul suo compare B., che per 20 anni ha detto e fatto per lui ciò che nessun altro ha mai fatto o detto in tutto il resto del mondo. Miserabili pagliacci.

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In Edicola sul Fatto Quotidiano del 27 Febbraio: L’Europa invia armi ma non molla sul gas. Guerra in Ucraina – Il Fatto Quotidiano


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L’Europa invia armi ma non molla sul gas. Guerra in Ucraina. Assalto finale russo a Kiev, che ottiene aiuti militari. Meglio tardi che mai: artiglierie e missili al Paese che resiste. I giornalisti portati via dalla Capitale. L’Onu paralizzata da Russia e Cina. Ondata di profughi

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