Tutta suo padre

L’editoriale di Marco Travaglio

Tutta suo padre

Marina di qua, Marina di là. Da quando la primogenita di B. ha detto al Corriere di essere “più in sintonia con la sinistra di buonsenso su diritti civili, aborto, fine vita, diritti Lgbtq” che col governo, perché “ognuno dev’essere libero di scegliere” e l’illustre genitore aveva speso l’intera vita per la “libertà”, è tutto un coro di gridolini giubilanti dai vedovi inconsolabili dell’inciucio: evviva, “torna la destra liberale di B.”, “si rafforza la corrente liberal di FI”! Insomma Marina è tutta suo padre e ora speriamo che o lei o Pier Silvio ci salvino dall’oscurantista meloniano. Ora, fermo restando che le colpe dei padri non ricadono sulle figlie, quella del B. liberale o financo liberal, alfiere dei diritti e delle libertà (a parte quella di delinquere) è una solennissima minchiata. I suoi tre governi furono molto più diritticidi dell’attuale: lui faceva i suoi porci comodi, poi varava leggi per levare agli altri cittadini ogni diritto e libertà civile. Come ha ricordato lunedì Fabrizio d’Esposito, ancora nel 2021 vantò le “radici cristiane di FI” (in realtà pagano-clericali) su aborto e fine-vita: “La vita di ogni essere umano è sacra dal concepimento fino alla morte biologica”.

Nel 2004, per assecondare la Cei di Ruini, varò la legge 40 contro la procreazione assistita e la ricerca e nel 2005 schierò il centrodestra coi vescovi per l’astensione al referendum abrogativo, che infatti mancò il quorum. Nel 2007 il noto massone divorziato, appena fotografato a Villa Certosa con un plotone di squinzie sulle ginocchia, sfilò al Family Day dei catto-oltranzisti contro la timidissima legge di Prodi sulle coppie di fatto e per la “famiglia tradizionale” (tipo la sua): “Noi cattolici dobbiamo reagire. C’è un rigurgito di laicismo che vuole impedire alla Chiesa di parlare”. Nel 2009 i medici stavano finalmente per sospendere i trattamenti meccanici che tenevano artificialmente in vita Eluana Englaro dopo 17 anni di coma vegetativo. Ma lui, per compiacere i pro life, convocò un Consiglio dei ministri straordinario per varare un decreto che imponeva il ripristino dell’alimentazione e idratazione forzate, cancellando la Cassazione e la Consulta. Napolitano, una volta tanto, annunciò che non avrebbe firmato e B. dovette ripiegare su un ddl. Ma accusò il Colle di appartenere alla “cultura della morte e dello statalismo” e Beppino Englaro di voler “togliersi di mezzo una scomodità: dopotutto la ragazza è assistita senza aggravio di spese per il padre. E mi dicono che è lì viva con un bell’aspetto e delle funzioni come il ciclo mestruale attivo: potrebbe ancora avere dei bambini”. Nel 2010 sistemò pure la comunità Lgbtq: “Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”. Dal magico mondo del liberalismo berlusconiano è tutto, linea allo studio.

 

Sorgente ↣ : Tutta suo padre – Il Fatto Quotidiano

 

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