Turco: In Cina col cappello in mano. Meloni è il trionfo dell’ipocrisia

 

Parla il senatore e vicepresidente del M5S, Mario Turco: “Il governo ora vuole rivedere accordi che ha stracciato”.

Il governo Meloni aveva deciso di non rinnovare a fine 2023 l’adesione alla Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta. Ma la missione della premier di questi giorni a Pechino pare risuscitarla. Mario Turco, senatore e vicepresidente M5S, che ne pensa?
“È il culmine dell’ipocrisia di questo governo e, soprattutto, della presidente Meloni, che prima strappa l’accordo con la Cina stipulato da Giuseppe Conte e oggi rivendica l’intento di quello stesso accordo siglato nel 2019. Questo ha fatto perdere tempo alle nostre imprese. La Via della Seta partiva da due importanti presupposti.

Innanzitutto, confermava la fedeltà al sistema atlantico, sia sul piano politico che su quello economico, tanto che non riguardava assetti strategici del Paese (come per esempio quello delle telecomunicazioni) e, dall’altra parte, era un accordo alla pari dove non si prevedeva la subalternità dell’Italia alla Cina. La vera finalità ricadeva in un riequilibrio della bilancia commerciale, che segnava un dato negativo per il nostro Paese. Meloni ha prima mandato all’aria questo accordo e oggi, in maniera ipocrita, si presenta alla Cina col cappello in mano, per andare a rivedere accordi necessari anche allo sviluppo economico di molte filiere produttive italiane come l’automotive, che rischia di rimanere escluso dal processo di innovazione in atto in Europa sull’elettrico. Tutto mentre la Presidente del Consiglio cerca di difendere l’indifendibile, continuando a puntare sui motori termici”.

 

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