L’Italia ripudia la pace

L’editoriale di Marco Travaglio

L’Italia ripudia la pace

La guerra in Ucraina iniziò nel 2014 col golpe bianco di piazza Maidan che rovesciò il presidente democraticamente eletto Yanukovich, reo di non piacere agli Usa, e rimpiazzarlo con i loro fantocci – prima Poroshenko, poi Zelensky – al grido della loro emissaria Victoria Nuland “Fuck Europe!”. Dieci anni dopo, sta finendo con gli Usa che “chiedono spiegazioni” al regime ucraino che, sfuggito totalmente di mano e persa la guerra in casa, si abbandona a crimini di guerra e atti di terrorismo in Russia e persino nell’Africa subsahariana filo-russa. E i camerieri d’Europa, anziché dissociarsi, scavalcano a destra il padrone americano, avallando ex post la deriva di Kiev. Dice la Commissione Ue: “L’Ucraina combatte una legittima guerra di difesa dall’aggressione illegale russa e ha il diritto di colpire ovunque ritenga necessario, sul suo territorio e in quello nemico”. Parla dell’incursione ucraina con truppe, carri armati e missili nella regione russa di Kursk che ha ucciso 5 persone, causato l’evacuazione di migliaia di persone, colpito una centrale elettrica e un antico monastero. Obiettivi civili che nulla c’entrano con la resistenza all’invasore e la riconquista (finora miseramente fallita) delle terre occupate. Crimini di guerra e atti di terrorismo come l’assassinio di Darya Dugina a Mosca con un’autobomba; la distruzione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2; i raid in Russia di miliziani di estrema destra detti amabilmente “partigiani russi” anche se partono dall’Ucraina; gli omicidi di giornalisti non allineati definiti dal capo dei Servizi militari Budanov “propagandisti russi” da “eliminare ovunque sulla faccia della terra”; l’assistenza, rivendicata dagli stessi 007 di Kiev, a gruppi jihadisti e Isis in Mali e in Niger per destabilizzarne i governi e compiere stragi di soldati indigeni e mercenari Wagner.

Ma tutto questo l’Europa, ormai più filo-Usa degli Usa, non lo sa. O finge di ignorarlo. E Tajani fa tenerezza quando dice che “non siamo in guerra con la Russia” perché “abbiamo sempre detto che le nostre armi non devono essere utilizzate in territorio russo”: l’Ucraina è fallita da ben prima del 2022, tenuta in vita artificialmente dai miliardi Usa, Ue e Nato, ma grazie a loro ha l’esercito più armato d’Europa. Nulla di ciò che sta facendo sarebbe possibile senza i nostri soldi e armamenti, anche italiani. Che, non essendo tracciati, possono benissimo essere usati per colpire in Russia e in Africa. In guerra con la Russia ci siamo eccome. Se non vogliamo esserci più, abbiamo una sola cosa da fare: ricordarci dell’articolo 11 della Costituzione e smettere immediatamente di armare Zelensky. È vero: anche Putin&C. compiono crimini di guerra e atti di terrorismo. Ma con i loro soldi, non con quelli di noi “buoni”.

 

Sorgente ↣ : L’Italia ripudia la pace – Il Fatto Quotidiano

 

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