La scissione di Italia Viva, da partito personale a unipersonale

Renzi a corto di pubblico, manca solo il sipario

Luigi Marattin ha finalmente deciso di abbandonare il Titanic di Italia Viva, portando con sé un centinaio di dirigenti territoriali. Una vera e propria Waterloo per il partito personale di Matteo Renzi, che si vede abbandonato persino da chi, fino a ieri, ne cantava le lodi.

Il motivo? Una svolta a sinistra troppo repentina, imposta dal capitano senza consultare l’equipaggio. “Non condividiamo la decisione di entrare nel campo largo”, tuona Marattin, come se fino a ieri non avesse notato la rotta zigzagante del suo ex leader. E aggiunge, con una punta di amarezza: “Una scelta del genere avrebbe dovuto essere presa in un Congresso”.

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