Elezioni regionali, Scholz si salva ma non esulta. I Socialdemocratici restano primo partito, ma Afd li tallona da vicino


Con un insperato colpo di scena il Partito Socialdemocratico (SPD) ha mantenuto la sua posizione di forza dominante nel Land del Brandeburgo, respingendo l’assalto dell’ultradestra Alternative für Deutschland (AfD). Le elezioni statali di domenica 22 settembre 2024 hanno visto una rimonta spettacolare della SPD guidata dal popolare governatore uscente Dietmar Woidke, che è riuscito a superare l’AfD sul filo di lana dopo mesi di sondaggi sfavorevoli.

Secondo i risultati ufficiali provvisori, la SPD ha ottenuto il 30,9% dei voti, in aumento rispetto al 26% del 2019. L’AfD, pur registrando una crescita significativa, si è fermata al 29,2%, mancando per poco quella che sarebbe stata una vittoria storica. La sorpresa della giornata è stata il debutto della Sahra Wagenknecht Alliance (BSW), un nuovo partito di sinistra conservatrice, che ha conquistato il 12% dei consensi.

La strategia vincente di Woidke: distanza da Berlino e focus sul territorio

La campagna elettorale è stata caratterizzata da una strategia insolita da parte di Woidke: prendere le distanze dal cancelliere federale Olaf Scholz e dal governo di coalizione “semaforo” a Berlino. La mossa, che inizialmente sembrava rischiosa, si è rivelata vincente. Woidke ha fatto leva sulla sua popolarità personale e sul suo record di governo, presentandosi come un leader locale attento alle esigenze del territorio più che come esponente del partito nazionale.

Il risultato rappresenta un sollievo per il cancelliere Scholz, la cui popolarità a livello nazionale è ai minimi storici. Tuttavia, la vittoria della SPD in Brandeburgo sembra essere più un successo personale di Woidke che un endorsement della leadership di Scholz. Il governatore aveva addirittura escluso il cancelliere dalla sua campagna elettorale, temendo che la sua presenza potesse avere un impatto negativo.

Per l’AfD, classificata come organizzazione estremista di destra nel Brandeburgo dalle agenzie di intelligence, il risultato rappresenta comunque un progresso significativo. Il partito ha consolidato la sua posizione come seconda forza politica nello stato, guadagnando circa 6 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2019.

La CDU, il partito conservatore che un tempo dominava la politica tedesca, ha subito una pesante sconfitta, ottenendo solo il 12% dei voti, il suo peggior risultato dalla riunificazione tedesca. Questo crollo potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale, alimentando le richieste di elezioni anticipate da parte dell’opposizione.

I Verdi, partner della coalizione “semaforo” a livello federale, hanno registrato un risultato deludente, non riuscendo a superare la soglia del 5% necessaria per entrare nel parlamento statale.

Il successo della BSW, il nuovo partito fondato dall’ex leader della sinistra Sahra Wagenknecht, aggiunge un elemento di incertezza al panorama politico. Con la sua piattaforma che combina politiche di sinistra su questioni economiche con posizioni più conservatrici sull’immigrazione e critiche verso il sostegno militare all’Ucraina, la BSW potrebbe giocare un ruolo chiave nella formazione del nuovo governo statale.

Scenari post-voto: nuovi equilibri e possibili coalizioni

Woidke ha già annunciato l’intenzione di avviare colloqui per formare una nuova coalizione di governo, indicando la possibilità di un’alleanza a tre che includa la CDU e la BSW. Il risultato del voto propone diversi spunti. Da un lato, dimostra che i partiti tradizionali possono ancora resistere all’avanzata dell’estrema destra se si radicano fortemente nel territorio e si concentrano sulle questioni locali. Dall’altro, evidenzia la crescente frammentazione del paesaggio politico, con l’emergere di nuovi attori come la BSW che sfidano le dinamiche consolidate. Il “muro anti-sovranisti” ha retto in Brandeburgo ma la sfida dell’estrema destra rimane viva in Germania.



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