Il mondo della musica trema per un nuovo “#MeToo”, dopo l’arresto di Puff Daddy: “Chi è stato a contatto con lui non sapeva dei suoi traffici sessuali?”


Niente da fare per il rapper Sean “Diddy” Combs, noto come Puff Daddy, che rimarrà in carcere, dopo che il giudice ha respinto la nuova richiesta di arresti domiciliari presentata dai suoi legali, dietro il pagamento di una cauzione di 50 milioni di dollari, garantita da proprietà immobiliari a Miami.

Secondo il giudice Andrew Carter, ci sarebbe il rischio che l’artista e produttore musicale possa influenzare i testimoni e ostruire il corso della giustizia. Combs è accusato a livello federale di traffici sessuali ed estorsione e rimarrà in carcere in attesa del processo. Il rapper si è dichiarato non colpevole ed è stato messo sotto osservazione per evitare qualsiasi tentativo di autolesionismo o suicidio. Il produttore rischia da 15 anni di carcere all’ergastolo.

LA PAURA DI UN NUOVO #METOO Il mondo della musica americana intanto trema perché potrebbe venir fuori un nuovo “#MeToo”, ossia un sistema di violenze e di reati sessuali ai danni di donne e uomini, effettuati da celebrità con la complicità di Daddy stesso. Infatti l’incriminazione di 14 pagine si legge come un dossier a luci rosse. Menziona gli ormai tristemente famosi “freak parties”, definendoli “elaborate performance sessuali” organizzate da Combs che poi filmava la scena.

“SESSO CON DONNE E UOMINI” – Afferma inoltre che l’impresario adescava donne con la lusinga di una relazione e poi usava la forza e le minacce per fargli fare per giorni sesso con prostituti. Dallo scorso inverno Combs è stato al centro di ripetute accuse di violenze da parte di donne e uomini con cui aveva avuto relazioni personali e professionali. In totale sono nove le denunce contro il rapper dal novembre 2023: la prima denuncia “patteggiata” nell’arco di 24 ore era stata della cantante R&B Cassie (Casandra Ventura), che Combs aveva messo sotto contratto con la sua etichetta Bad Boy e che per anni era stata la sua compagna. Era stata lei la prima a raccontare che “Diddy” l’avrebbe picchiata, drogata e costretta a fare sesso per giorni con prostituti maschi, mentre lui filmava gli incontri in hotel di lusso a New York, Los Angeles, Miami e Atlanta.

“RICCO MA PROFONDAMENTE VIOLENTO” – Combs ha 54 anni e negli Anni 90, lavorando con star come Notorious B.I.G. e Mary J. Blige, è stato il motore per la commercializzazione dell’hip-hop. L’impresario è ricchissimo, con una fortuna stimata a un miliardo di dollari ma dalle incriminazioni è uscito come un uomo violento, perverso e moralmente corrotto. In marzo agenti dell’Homeland Security avevano fatto irruzione nelle sue ville di Miami e Los Angeles in cerca di prove: avevano trovato fucili d’assalto, droghe e 1000 bottiglie di olio e lubrificanti intimi. Era quindi uscito in maggio un video choc in cui si vede Combs seminudo che picchia selvaggiamente Cassie nel corridoio di un hotel di Los Angeles mentre lei tenta disperatamente di raggiungere un ascensore per scappare dalle sue grinfie. La star dell’hip hop aveva allora fatto mea culpa: “Non ho scusanti. Sono disgustato oggi come lo ero allora per quel che ho fatto“.

Intanto diversi vip che hanno avuto a che fare con Daddy, tra gli altri Justin Bieber che è stato accolto sotto l’ala del produttore da giovanissimo, per ora tacciono.

L’articolo Il mondo della musica trema per un nuovo “#MeToo”, dopo l’arresto di Puff Daddy: “Chi è stato a contatto con lui non sapeva dei suoi traffici sessuali?” proviene da Il Fatto Quotidiano.



Sorgente ↣ :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*