Mercoledì nero per i trasporti. E Salvini dà la colpa a un chiodo


La colpa sarebbe tutta di un chiodo, di un operaio che avrebbe sbagliato a mettere un chiodo su un cavo. Questa la spiegazione che il vicepremier leghista, Matteo Salvini, fornisce ai microfoni sull’odissea che ieri hanno vissuto centinaia di persone per un guasto sul nodo di Roma alla rete ferroviaria, col blocco totale e la circolazione dei treni sospesa con pesanti ripercussioni su pendolari, turisti e passeggeri.

Ma l’odissea nei trasporti è iniziata quest’estate tra ritardi nei treni, taxi introvabili, voli cancellati e traffico congestionato. Il punto è che Salvini interviene sulla riforma della cittadinanza, sulle pensioni, sull’Autonomia differenziata, sulla qualunque. Ma dimentica di essere anche ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La surreale spiegazione di Salvini all’Odissea sui treni

“Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere. I tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata, che ha piantato un chiodo su un cavo e poi il tempo di reazione di fronte a questo errore – conto che il privato ne risponderà – non è stato all’altezza della seconda potenza industriale d’Europa”, dice Salvini.

“Ci stanno lavorando gli ingegneri. Non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, intercity, tav e tutto il resto e poi se uno alle tre di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato, tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone. Ho chiesto nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro. Quando ci sarà questa conclusione lo saprete”, conclude battagliero il ministro.

“E’ doveroso scusarsi per i disagi importanti della giornata”, ha detto l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio.

Ritardi fino a quattro ore sui treni. Centinaia le corse soppresse

Il problema di disalimentazione degli impianti si è verificato alle 6.30 di ieri mattina e si è risolto alle 9.15, comportando un allungamento dei tempi di percorrenza a tutti i treni programmati nella giornata.

Coinvolti oltre 100 treni alta velocità, con ritardi medi di 180 minuti e picchi di 240 minuti.

Il Pd, M5s e Avs hanno chiesto in Aula alla Camera una informativa urgente del ministro Salvini. In apertura di seduta Andrea Casu del Pd, ha sottolineato “le conseguente drammatiche, dal Brennero a Palermo” del guasto a Roma, con “utenti abbandonati senza informazioni”, con “le immagini che hanno fatto il giro del mondo”, “il problema è un ministro che non risponde non solo sull’episodio di oggi ma su quanto accade tutti i giorni”.

Il ministro Salvini “non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle”, dice la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Io ritengo che l’unico chiodo, che qui è il problema, sia il chiodo fisso che ha Salvini per il ponte sullo Stretto, perché in questo momento, anziché pensare di trovare 15 miliardi per un ponte che tutto ha tranne che essere prioritario, dovrebbe fare mente locale per spendere bene quei soldi per la quotidiana linea ferroviaria, le tratte che ogni giorno percorrono gli studenti, i nostri lavoratori, i nostri insegnanti, le nostre Forze dell’ordine. Qui ci troviamo davanti ad un Ministro che pensa ad un’astronave e non è nemmeno capace di far funzionare una bicicletta”, dice Agostino Santillo del M5S.

Che conclude: “Gli chiediamo una riflessione affinché lasci per manifesta incapacità”.

Critiche e richiesta di una informativa in Aula anche da Marco Grimaldi di Avs: “Vogliamo che il ministro ci metta la faccia, al posto di pensare a Pontida ci metta la faccia e riferisca sulla sua gestione”.



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