Stati Uniti, dibattito tra vicepresidenti: Vance e Walz discutono di crisi climatica e Medio Oriente


Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Si è trattato del primo, e probabilmente ultimo, incontro tra il governatore democratico del Minnesota e il senatore repubblicano dell’Ohio, dopo il dibattito del mese scorso tra la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump

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I candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti Tim Walz e JD Vance si sono affrontati martedì sera in quello che potrebbe essere l’ultimo dibattito della campagna presidenziale del 2024.

I candidati hanno discusso animatamente su temi che vanno dall’immigrazione al cambiamento climatico, ma hanno rivolto la maggior parte dei loro attacchi non l’uno all’altro, ma ai loro compagni di corsa Donald Trump e Kamala Harris. Un probabile riflesso del fatto che la maggior parte degli elettori statunitensi non vota in base al vicepresidente.

Il calendario politico non prevede altri dibattiti prima dell’Election Day. Lo scontro di martedì è avvenuto mentre la tensione a livello globale è salita nuovamente con il lancio di missili da parte dell’Iran contro Israele.

Approcci diversi all’escalation in Medio Oriente

L’attacco con missili balistici dell’Iran contro Israele di martedì scorso ha fatto emergere un contrasto tra i candidati democratici e repubblicani in materia di politica estera. Se Walz ha promesso una “leadership costante” sotto la guida di Harris, Vance ha invece promesso un ritorno alla “pace attraverso la forza” se Trump tornerà alla Casa Bianca.

“La cosa fondamentale è che la leadership costante sarà importante”, ha detto Walz, facendo poi riferimento al “quasi ottantenne Donald Trump che parla di folla” e risponde alle crisi globali con un tweet.

Vance, da parte sua, ha promesso un ritorno alla “deterrenza efficace” sotto Trump contro l’Iran, ribattendo alle critiche di Walz a Trump e attaccando Harris e il suo ruolo nell’amministrazione Biden.

L’uragano Helene ha portato a discutere di crisi climatica

Sulla scia della devastazione dell’uragano Helene, Vance ha risposto a una domanda sulla crisi climatica e ha parlato di posti di lavoro e industria manifatturiera, deviando dalle affermazioni passate di Trump secondo cui il riscaldamento globale è una “bufala”.

Vance ha sostenuto che il modo migliore per combattere i cambiamenti climatici è spostare più produzione negli Stati Uniti, perché il Paese ha l’economia energetica più pulita del mondo. Si è trattato di un’interpretazione decisamente nazionale di una crisi globale, soprattutto dopo che Trump ha ritirato gli Stati Uniti dagli accordi internazionali sul clima di Parigi durante la sua amministrazione.

Anche Walz ha parlato della crisi climatica a livello nazionale, sottolineando gli investimenti dell’amministrazione Biden nelle energie rinnovabili e i livelli record di produzione di petrolio e gas naturale. “In futuro potremo diventare una superpotenza energetica”, ha detto Walz. Una visione decisamente ottimistica di un urgente problema.



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