Clima, il gas al centro delle discussioni in vista della Cop29


Nel corso della Settimana per l’azione climatica di Baku, organizzata in vista della Cop29, si è discusso di come tentare di limitare le emissioni di metano, gas ad effetto serra determinante nel processo di riscaldamento climatico della Terra

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Esperti e imprese hanno discusso della necessità di ridurre l’impatto climatico del gas, nel corso della Settimana per l’azione climatica di Baku, evento organizzato nella capitale dell’Azerbaigian in previsione della Cop29, la ventinovesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite che si terrà a novembre. Da tempo scienziati e Ong chiedono che si agisca sulle emissioni di metano, gas che contribuisce in modo determinante all’aumento della temperatura media globale poiché, benché rimanga nell’atmosfera meno a lungo della CO2, presenta un potere climalterante decine di volte superiore.

Gli impatti dei cambiamenti climatici sono sempre più forti sulla Terra

Le stesse organizzazioni non governative stanno monitorando le emissioni di tale gas, al fine di comprendere se industrie e imprese stiano davvero rispettando le promesse di riduzione delle stesse, avanzate negli anni scorsi. Diminuire la presenza di metano nell’atmosfera terrestre è infatti determinante per contenere la crisi climatica e, conseguentemente, i suoi impatti, che ormai sono sotto gli occhi di tutti in termini di eventi meteorologici estremi come ondate di caldo, di siccità, precipitazioni eccezionali e innalzamento del livello dei mari. Ma determinante sarà anche la pressione di cittadini e governi per convincere le imprese ad agire.

“Ci sono molti strumenti a disposizione – sostiene Steve Hamburg, del Fondo per la difesa dell’ambiente – e stiamo assistendo a un aumento degli sforzi da parte dei Paesi che importano gas, che chiedono di limitare le emissioni nei luoghi di estrazione e di lavorare con nazioni che hanno regolamentazioni specifiche a tale scopo. L’industria sa come produrre gas minimizzando le emissioni associate”.

Ridurre drasticamente le fonti fossili è imprescindibile per limitare il riscaldamento climatico

L’Agenzia Internazionale dell’Energia afferma che il settore energetico è responsabile di oltre un terzo delle emissioni di metano prodotte dalle attività antropiche. Mentre, secondo le stime, il totale di emissioni di tale gas nel settore delle fonti fossili è stato di quasi 120 milioni di tonnellate, soltanto lo scorso anno.

Più in generale, è noto il fatto che la transizione energetica dalle fonti fossili a quelle pulite è imprescindibile se si vorrà limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali. Ciò tenendo conto che il mondo è già attorno a 1,2 gradi di riscaldamento globale. Ogni decimo di grado al di là di tale soglia, significa un aumento della frequenza e dell’intensità degli impatti su persone, infrastrutture, territori ed economie.

Per effettuare la transizione, però, servono finanziamenti. Per questo a Baku si è affrontato anche questo tema. L’obiettivo per la Cop29 è di trovare un accordo per garantire i fondi necessari.



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