Gaza, i leader europei chiedono il cessate il fuoco nell’anniversario 7 ottobre


Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

A un anno dall’attacco di Hamas in territorio israeliano, in cui sono morte circa 1.200 persone, i leader europei chiedono il cessate il fuoco. L’escalation è costata la vita a oltre 40mila palestinesi e il conflitto si è allargato a Libano e Iran

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I leader europei hanno reagito al primo anniversario dell’incursione di Hamas in territorio Israeliano dello scorso 7 ottobre che ha scatenato la guerra in corso a Gaza.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che gli attacchi del gruppo islamista, in cui sono stati uccisi 1.200 israeliani e prese in ostaggio altre 250 persone, rappresentano un esempio di “indicibile ferocia” che non può essere giustificata.

“L’Unione europea è al fianco di tutte le persone innocenti le cui vite sono state sconvolte nel profondo da quel fatidico giorno”, ha dichiarato in un comunicato.

Von der Leyen ha ribadito il suo appello per un cessate il fuoco nella Striscia e per il rilascio incondizionato degli israeliani ancora prigionieri di Hamas a Gaza.

Le autorità israeliane affermano che quasi 100 ostaggi rimangono a Gaza, ma si ritiene che meno di 70 siano ancora vivi.

“A distanza di un anno, la situazione umanitaria a Gaza è spaventosa. L’Unione europea continuerà a fare del suo meglio per mobilitare l’assistenza finanziaria e facilitare le consegne e la distribuzione degli aiuti umanitari, al popolo palestinese e ora anche in Libano”, ha dichiarato.

“Gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele hanno innescato una spirale di violenza che ha portato l’intera regione in uno stato di estrema tensione e volatilità”.

In un anno di combattimenti, più di 41mila palestinesi sono stati uccisi a Gaza, un conteggio che include sia vittime civili che miliziani. Gran parte delle vittime sono donne e bambini

In un video postato su X, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è rammaricato che “così tanta sofferenza, così tante morti” si siano verificate da entrambe le parti del conflitto.

“Con il loro disgustoso attacco a Israele, Hamas ha scatenato una catastrofe per il popolo palestinese. Il Governo federale continua quindi a chiedere con insistenza un cessate il fuoco, che deve finalmente realizzarsi in modo che la popolazione civile della Striscia di Gaza possa essere meglio protetta e, naturalmente, meglio assistita”, ha affermato.

E nelle preghiere nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma, Papa Francesco ha fatto appello alla Vergine Maria per chiedere aiuto “in questi tempi oppressi dall’ingiustizia e devastati dalle guerre”.

“Tu che sei la regina della pace, converti le menti di coloro che alimentano l’odio, fai tacere il rumore delle armi che generano morte, estingui la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nelle azioni di coloro che governano le Nazioni”, ha detto.

Ulteriori reazioni dall’Europa sono attese per lunedì.

Continuano gli attacchi a Gaza

Domenica, l’esercito israeliano ha annunciato una nuova offensiva aerea e terrestre a Jabaliya, nel nord di Gaza, sede di un campo profughi risalente alla guerra del 1948 che ha portato alla creazione di Israele.

Israele ha ribadito l’appello, lanciato nelle prime settimane di guerra, per la completa evacuazione del nord di Gaza.

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Si stima che fino a 300mila persone siano rimaste nel nord, pesantemente distrutto, mentre circa un milione è fuggito a sud.

Questi nuovi ordini hanno spinto migliaia di persone a fuggire dall’area, molte a piedi, altre con asini e carri.

“Non abbiamo fatto nulla e ci hanno attaccato senza preavviso, senza notificarci mappe o altro. Questa volta ci hanno sorpreso e siamo fuggiti. Siamo partiti con le nostre famiglie e i nostri bambini senza nulla, solo qualche vestito”, ha detto Moe’n Khader, residente del campo.

Le autorità palestinesi hanno riferito di pesanti attacchi israeliani a Gaza domenica, con almeno 19 persone uccise in un attacco a una moschea centrale.

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Nel frattempo, le autorità israeliane hanno dichiarato di aver messo il Paese in stato di massima allerta per potenziali attacchi, mentre si preparano a tenere le proprie commemorazioni per le vittime degli attacchi di Hamas del 7 ottobre.



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