Yemen, gli Stati Uniti attaccano le postazioni dei ribelli Houthi con bombardieri a lungo raggio


L’uso dei bombardieri Stealth a lungo raggio B-2 Spirit dell’aeronautica statunitense è la prova che gli Stati Uniti possono colpire “sempre e ovunque”, ha dichiarato il Segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin

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Attacco degli Stati Uniti in Yemen: i bombardieri strategici Stealth B-2 hanno colpito cinque depositi sotterranei di munizioni dei ribelli Houthi. Lo ha annunciato il Segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin.

“Le forze statunitensi hanno preso di mira strutture sotterranee Houthi che ospitano diversi tipi di armi già utilizzati per colpire navi civili e militari in tutta la regione”, ha detto Austin in un comunicato.

Usa: “Possiamo colpire sempre e dovunque”

Si tratta del primo impiego noto di bombardieri B-2 da parte delle forze Usa dall’inizio dei loro attacchi contro gli Houthi sostenuti dall’Iran. Il B-2 è molto più grande dei jet da combattimento che sono stati utilizzati finora per colpire le strutture e le armi degli Houthi, e sono in grado di trasportare un carico di bombe molto più pesante.

L’uso dei bombardieri Stealth a lungo raggio B-2 Spirit dell’aeronautica statunitense è la prova che gli Stati Uniti possono colpire “sempre e ovunque”, ha dichiarato Austin, definendola una ‘dimostrazione senza precedenti’.

Il canale Houthi Al-Massira ha riferito di 15 attacchi all’alba di giovedì, che hanno preso di mira siti a nord e a sud della capitale Sanaa, nonché nel governatorato nord-occidentale di Sa’ada, roccaforte dei ribelli.

Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso

Gli Houthi controllano vaste zone dello Yemen e da mesi sferrano attacchi contro Israele e le navi a loro presumibilmente collegate. I ribelli sostengono di agire in solidarietà con il movimento islamista palestinese Hamas, in guerra contro Israele nella Striscia di Gaza.

Sul fronte opposto, Stati Uniti e Regno Unito hanno effettuato attacchi periodici contro le installazioni Houthi, ma finora non sono riusciti a distruggere la capacità operativa del movimento.

“Questa operazione segna un cambiamento nella politica statunitense, indicando una posizione più ferma contro il comportamento destabilizzante del gruppo”, ha dichiarato Mohammed Al-Basha, esperto di Yemen con sede negli Stati Uniti.



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