Non solo Bankitalia, Corte dei Conti, Istat e Upb. Persino Brunetta, a capo del Cnel, avanza critiche e rilievi alla Manovra
Il primo giorno di audizioni in Parlamento sulla legge di Bilancio – ovvero lunedì – si è aperto con il grido di allarme di molte categorie. Il secondo giorno, vale a dire ieri, se è possibile è andata anche peggio per la Manovra di Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni, con le audizioni, tra gli altri, di Bankitalia, Cnel, Corte dei Conti, Ufficio parlamentare di bilancio, Istat. Persino il Cnel, guidato dall’amico Renato Brunetta, avanza critiche.
Le misure sono nel complesso restrittive, dice il presidente del Cnel. Che critica in riferimento all’automotive l’imponente taglio al relativo fondo. Perplessità anche per la misura che impone la presenza di un rappresentante del Mef negli organi di controllo di Enti che ricevono contributi pubblici. E criticità in merito alla fine della decontribuzione Sud con la considerazione che le politiche per il Mezzogiorno rischiano di essere definanziate più di quanto accada per le altre aree del Paese.
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