Le bugie al potere

 

La Presidente del Consiglio non può continuare a mentire a ripetizione, spudoratamente, manipolando la realtà e lavorando per nascondere i fatti su cui i cittadini poi possono farsi un’idea. Non può avvalersi dei mezzi comunicativi che spettano a un Premier per far passare una propaganda che degrada i cittadini a un popolo di docili creduloni.

 

Solo in quest’ultima settimana:

1. Meloni pubblica un passaggio di una mail di un magistrato da cui sembra che il giudice voglia attaccarla perché è forte. Poi leggi tutta la mail e scopri che Meloni ha nascosto ai cittadini tutti i passaggi più importanti, quelli che fanno a pezzi il suo racconto. Già, perché il magistrato scrive “NON DOBBIAMO FARE OPPOSIZIONE POLITICA ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente”.

2. Meloni lascia credere ai cittadini di aver colpito le banche per prendere soldi da mettere in sanità. Poi si scopre che alle banche chiediamo di fatto un prestito che dal 2027 il prossimo Governo dovrà rimborsare. Nessuno tocca le banche, nessuna tassa sui mostruosi extraprofitti collezionati dalle banche grazie all’aumento dei tassi e dei mutui dei cittadini.

3. Meloni parla di finanziamenti “record” sulla Sanità col suo Governo. Falso. Gli investimenti in Sanità si calcolano in proporzione al Pil e la realtà è che con il suo Governo hanno raggiunto il minimo storico degli ultimi 17 anni, tornando sotto la media europea. Meloni ha tagliato sulla sanità e le sue risorse coprono a malapena l’inflazione. L’anno scorso 4,5 milioni di cittadini avevano rinunciato alle cure, più della metà per motivi economici.

4. Meloni e i suoi dicono di non aver aumentato le tasse. Falso. Sono confermati gli aumenti di tasse già decisi nella scorsa manovra da questo Governo (dai pannolini ai tagli degli sgravi per l’acquisto della casa da parte dei giovani), aspettiamo il conto dei tagli alle detrazioni, già conosciamo il prezzo di una vera e propria “patrimoniale” sulle pensioni (taglio delle rivalutazioni anche al ceto medio) e sulla sanità (taglio degli investimenti rispetto al Pil). Non parliamo poi di imprese: dal taglio dell’Ace fino all’obbligo delle assicurazioni catastrofali un “salasso”.

Basta bugie, basta imbrogli. Chiediamo trasparenza per gli italiani.

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