Open Arms, nuova bufera su TeleMeloni per il monologo di Salvini


Definire la Rai semplicemente  “TeleMeloni” sarebbe farle un torto. Perché ci si dimenticherebbe dei favori che la (in teoria) televisione pubblica ormai quotidianamente elargisce anche ai compagni di governo della premier. Come l’ultimo a Matteo Salvini, che domenica su RaiNews24 – il canale diretto dal più meloniano dei manager della Tv di Stato, Paolo Petrecca – si è visto trasmettere ben 4 minuti di monologo autoassolutorio sul processo Open Arms nel quale è imputato.

Quatto minuti che hanno scatenato l’inferno. I primi a insorgere i giornalisti di RaiNews24

Quattro minuti che, naturalmente, avevano immediatamente riacceso le polemiche sull’utilizzo del servizio pubblico, già calde dopo l’intervista non certo “ficcante” di Bruno Vespa a Giovanni Toti. I primi a insorgere erano stati gli stessi giornalisti del canale all news: “Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo. Ancora una volta saltate le regole del buon giornalismo e il lavoro di mediazione di una intera redazione. Chi ha deciso di mandarlo in onda? Cosa dice il direttore Petrecca? Riteniamo doveroso quanto meno offrire lo stesso tempo alla controparte”, aveva attaccato il Cdr.

La Lega contro il Cdr

Al quale avevano subito replicato i parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza: “Sconcertante polemica del cdr di RaiNews – avevano risposto -. In un paese normale, questo processo non ci sarebbe mai stato e nessuna redazione avrebbe invocato la censura per un commento così rilevante. Solidarietà ai giornalisti Rai, che cercano di fare il proprio lavoro nonostante l’opposizione di tanti militanti di sinistra con contratto giornalistico”.

L’intervento dell’Usigrai: “Alla Lega piace la Rai piace così. Ai giornalisti no”

Ieri è arrivata la dura presa di posizione dell’Usigrai: “Solidarietà a chi? Quali sarebbero i giornalisti a cui gli esponenti della Lega si rivolgono per contestare la presa di posizione del Cdr di Rainews24 sul monologo di Salvini messo in onda?”. “La magistratura”, continua il sindacato dei giornalisti Rai, “chiede sei anni di carcere per un ministro e il servizio pubblico della Rai se la cava mandando in onda quattro minuti di un post dello stesso ministro senza mediazione giornalistica. A questo ha ridotto il canale all news della Rai una direzione appiattita su una parte politica e non in grado di esprimere i valori di autonomia e indipendenza che la redazione ha sempre incarnato”.

“Ai parlamentari della Lega in Commissione di vigilanza la Rai piace così – conclude l’Usigrai – ma ai giornalisti no. Spendano la loro solidarietà su battaglie più nobili e imparino anche loro che il giornalismo è fatto di domande e risposte e non di dichiarazioni senza contraddittorio”.

Sempre ieri è intervenuta anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che dagli studi di Tagadà aveva attaccato: “Trovo molto grave questo uso da parte del governo del servizio pubblico, della Rai. Dopo il caso di Sangiuliano – 18 minuti di intervista – c’è stato ieri un altro caso, i 4 minuti di video di Salvini senza alcun contraddittorio che noi abbiamo denunciato in Vigilanza. Ma trovo gravissimo che la Lega se la prenda anche con il comitato di redazione di Rainews. Evidentemente è un governo a cui la libertà di stampa non piace, sta scomoda, però è un principio costituzionale”.

Crippa: “Schlein rimpiange i tempi di RaiPd24″

Vicenda chiusa? Neanche per sogno. Come dimostra la risposta arrivata in serata dal vicesegretario della Lega, Andrea Crippa: “Schlein rimpiange i tempi di RaiPd24, quando i giornalisti andavano in onda con le magliette rosse per attaccare il ministro Salvini. È molto grave l’attacco del Pd alla libertà di informazione non allineata alla sinistra”.

A stretto giro di posta la controreplica dei componenti dem della Commissione di Vigilanza Rai: “Le dichiarazioni di Crippa sono stupefacenti e distorcono completamente la realtà. La Rai è sotto il controllo del governo, che la sta utilizzando come megafono della propaganda, costringendola a trasmettere monologhi e autoassoluzioni per cercare di attenuare l’imbarazzo che i partiti di maggioranza stanno vivendo nelle piazze a causa di scandali, processi e falsi complotti. Salvini e Meloni sono costantemente occupati a risolvere problemi personali, e lo fanno dai banchi del governo, utilizzando in modo improprio strumenti e risorse che dovrebbero servire alla collettività”. E intanto TeleMeloni continua a trasmettere.



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