L’Ue sarebbe pronta a regolamentare gli “influencer della salute” sui social media


Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Con il boom dei contenuti sulla salute sui social media, esperti e legislatori europei stanno valutando la possibilità di regolamentare gli influencer sui social media, dando priorità ai creatori di contenuti “credibili”

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Il punto d’incontro tra social media e salute dovrebbe essere esaminato nel prossimo mandato dell’Ue con discussioni che sono già in corso tra i responsabili politici, secondo quanto affermato da eurodeputati e stakeholder intervenuti a margine del Forum europeo sulla salute di Gastein (Ehfg).

Una ricerca pubblicata dall’Università di Vienna lo scorso novembre ha dimostrato che gli influencer dei social media sono diventati una fonte importante di informazioni sulla salute per adolescenti e giovani. Lo studio ha intervistato mille persone di età compresa tra i 15 e i 25 anni in Austria e circa il 30 per cento ha dichiarato di seguire i cosiddetti influencer della salute, ovvero coloro che fanno dei contenuti sulla salute il loro impiego principale.

Lo studio ha anche rilevato che circa il 30 per cento degli intervistati ha acquistato un prodotto consigliato da un influencer per motivi di salute.

Nella lettera di missione del designato commissario europeo per la Giustizia, il candidato del governo irlandese Michael McGrath, si parla di una legge sulla correttezza digitale che mira a contrastare le tecniche non etiche, tra cui il marketing degli influencer sui social media che sfruttano le vulnerabilità dei consumatori a fini commerciali.

Anche i contenuti sulla salute mentale stanno registrando una crescita significativa, con alti livelli di coinvolgimento online. “Quando abbiamo parlato con gli influencer, ci hanno detto che (la salute mentale ndr) è un contenuto cliccabile“, ha dichiarato a Gastein Kathrin Karsay dell’Università di Vienna, che ha partecipato alla ricerca.

Il commissario europeo per la salute Olivér Várhelyi è stato incaricato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di condurre un’indagine a livello europeo sull’impatto più ampio dei social media sulla salute dei cittadini europei.

“Vorrei vedere una maggiore regolamentazione quando si tratta di influencer che parlano di salute mentale e promuovono prodotti”, ha aggiunto Karsay.

Priorità ai creatori di contenuti ‘credibili’

Alcuni influencer sanitari sono in realtà medici e durante la pandemia molti hanno svolto un ruolo chiave nel combattere la disinformazione.

Uno di questi influencer è arrivato persino al Parlamento europeo: András Kulja, recentemente eletto eurodeputatoe chirurgo di Budapest, ha 370mila follower sui social media e oltre 100 milioni di visualizzazioni dei suoi contenuti sulla salute.

Al Forum europeo sulla salute di Gastein, Kulja ha spiegato che il suo canale è nato in seguito al crescente scetticismo nei confronti di trattamenti medici salvavita come i vaccini.

“Noi (medici ndr) possiamo facilmente trovarci in una situazione in cui i trattamenti sono disponibili, ma il problema non è la disponibilità, bensì la volontà e l’accettazione“, ha affermato.

Secondo Kulja, la comunicazione sanitaria diventerà sempre più importante e c’è un’urgente necessità di informazioni chiare e basate su prove di efficacia per il pubblico.

Le persone cercano attivamente contenuti relativi alla salute, dalle domande sui sintomi del diabete alla comprensione di condizioni come la malattia renale policistica o i disturbi d’ansia.

“Solo su YouTube l’anno scorso i contenuti relativi alla salute hanno raggiunto 300 miliardi di visualizzazioni a livello globale, di cui 3 miliardi solo in Germania”, ha dichiarato Götz Gottschalk, responsabile del settore salute di YouTube Germania, una piattaforma che non solo è il sito di video più popolare ma anche il secondo motore di ricerca più grande al mondo, dopo Google.

Le ricerche in tutte le lingue sono salite soprattutto durante la pandemia che ha visto anche un aumento della disinformazione medica.

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YouTube ha introdotto un ulteriore livello di verifica attraverso valutazioni esterne da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che collabora con gruppi di esperti per definire ciò che costituisce un’informazione sanitaria credibile online.

Questi standard di qualità delle informazioni sanitarie hanno portato a nuove funzionalità di YouTube che evidenziano le fonti autorevoli, come gli ospedali pubblici, sotto i video.

Fidati di me, sono un medico

Un numero crescente di medici sta diventando influencer, a dimostrazione del fatto che non sono solo le grandi celebrità a poter diffondere messaggi sanitari online.

“Non direi che abbiamo bisogno di personaggi come Kim Kardashian, perché abbiamo il Dottor Mike, un vero medico con 12-15 milioni di follower su YouTube”, ha detto Gottschalk.

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Le piattaforme dei social media possono anche essere una risorsa vitale per chi ha meno accesso alle informazioni, ad esempio per le comunità emarginate, ha aggiunto Gottschalk, citando la dottoressa Simi, ginecologa nigeriana britannica e inluencer della salute con 1,9 milioni di follower su TikTok, che si mette in contatto con le comunità di donne nere poco servite in tutto il mondo.

“Penso anche alle donne arabe che vivono in Europa, dove l’idea di rivolgersi a un ginecologo è culturalmente impensabile. Ora possiamo raggiungere queste persone”, ha aggiunto.

I giovani tendono ancora a fidarsi di più dei medici e degli operatori sanitari che degli influencer in generale. Secondo la professoressa Karsay dell’Università di Vienna, il 70 per cento dei giovani si fida dei professionisti, mentre circa il 40 per cento si fida degli influencer generici.

Ma l’eurodeputato Kulja ha avvertito che questo non è sufficiente. “Sui social media, avere una laurea non è sufficiente. La credibilità è qualcosa che si deve costruire con la fiducia”, ha detto.

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