Piano con gli eccessi: ma Paulo Fonseca e il Milan si sono “capiti”. E Leao non è più intoccabile

La Champions è zavorra infìda: Inter e Atalanta ne hanno pagato le ruggini gloriose, il Milan è risalito dalle sabbie mobili, e assai poco nobili, del Liverpool. Il derby ha offerto un verdetto che va oltre il risultato, sempre che i protagonisti ne facciano tesoro. Il Diavolo ha recuperato personalità, identità. Sull’orlo del baratro, ha capito e si è capito. Il “quattro con” – alludo al poker offensivo, se generoso di rammendi – potrebbe rappresentare un’arma di spicco. I dribbling verticali di Christian Pulisic sono una risorsa. L’equilibrio tra i reparti necessita di continue ispezioni. Di solito, lo scudetto bacia la squadra con la miglior Maginot. L’importante, nei giudizi, è non svaccare. La qual cosa non significa essere pavidi o vaghi. Fidatevi di Antonio Castronuovo, saggista e traduttore, e non fate come quel tizio che, un giorno, volle esagerare: “Rise al funerale e, di sera, tossì al concerto”.



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