Asilo Aventino

L’editoriale di Marco Travaglio

Asilo Aventino

L’altro giorno, siccome la Schlein aveva detto No, il Pd è riuscito a votare Sì alla risoluzione del Parlamento sui missili contro la Russia in 8 modi diversi. E si pensava che fosse un record ineguagliabile. Ma mai sottovalutare quella parodia di partito che pensa di essere democratico solo perché ognuno fa come gli gira. Infatti l’altroieri i dem si sono di nuovo superati. Siccome il Cda Rai è scaduto a maggio e va rinnovato secondo la legge voluta da Renzi e votata dal Pd nel 2015, il Pd e Renzi non hanno votato quello nuovo. Erano sull’Aventino col fu Calenda a ululare alla luna e ad accusare di “tradimento”, con tutti i media al seguito, chi rispetta la loro schiforma senz’averla votata, mentre loro che l’hanno votata e governato per 6 dei 9 anni seguenti senza cambiarla, fingono che non esista e non sia roba loro, ma della destra. Purtroppo la destra ha applicato la loro legge: Cda di 7 membri, di cui 4 eletti dal Parlamento (2 alla maggioranza e 2 all’opposizione, se si mettono d’accordo, sennò la prima ha i voti per prenderseli tutti e 4), 1 dai dipendenti e 2 dal Mef (cioè dal governo) come Ad e come presidente (quest’ultimo eletto dai due terzi della Vigilanza). Quindi 4 alla maggioranza, 1 ai dipendenti e 2 all’opposizione (se partecipa). Oltretutto il Cda scaduto era quello di Draghi. Solo che poi l’Ad pidino Fuortes se n’è andato un anno prima in cambio del San Carlo di Napoli (che però era occupato, allora gli han dato il Maggio Fiorentino), e il Mef l’ha sostituito con Sergio; e la presidente renziana Soldi è fuggita a luglio. Peraltro TeleRenzi e TeleDraghi avevano occupato tutte e tre le reti e i tg, mentre TeleMeloni ha lasciato al Pd il Tg3, i Palinsesti e decine di poltronissime e vicepoltronissime.

Per essere ancor più credibili nell’epica pugna contro TeleMeloni, Elly e i suoi astuti suggeritori hanno avuto questa ideona: l’intera opposizione doveva disertare il voto sul nuovo Cda, così le destre lasciate sole avrebbero fatto strike (7 su 7). E, ogni volta che l’opposizione avesse tuonato contro l’occupazione della Rai, le avrebbero risposto: “Ma siete stati voi a imporci di occuparla, prima con la schiforma e poi col rifiuto di eleggere i vostri consiglieri”. Per fortuna non tutta l’opposizione fa politica come all’asilo d’infanzia, a base di capriccetti e gné-gné: 5Stelle e Avs, da sempre contrari alla schiforma Pd-Renzi, hanno presentato le loro riforme, ne hanno fissato con la presidente Floridia la discussione in Vigilanza e, nell’attesa, hanno rispettato la legge vigente. Così nel nuovo Cda Rai siedono anche due sentinelle della minoranza: una indicata dal M5S, l’avvocato Di Majo; e una da Avs, Roberto Natale, ex portavoce della Boldrini e vicinissimo al Pd. Che riesce ad agguantare poltrone anche quando non c’è.

 

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